Sergio Benvenuti, un'amicizia artistica e una lunga storia americana - La Fontana dei Due Oceani a San Diego

Quando da bambino andavo a giocare in Fonderia trovavo spesso Sergio Benvenuti intento a creare qualche scultura monumentale, impiastricciato di creta; me lo ricordo facile a improvvise stizze quando la creta non gli ubbidiva subito sotto le mani, pronto, un attimo dopo a raccontare sorridente qualche aneddoto di scultori del passato.
Anche quando, negli anni dell’università ho smesso di frequentare la Fonderia, Sergio Benvenuti era ancora spesso lì, a scolpire.
E quando, a ventisei anni, alla morte del babbo sono stato catapultato in Fonderia, Sergio è stato il primo che è venuto a trovarmi per incoraggiarmi e per darmi la sua disponibilità. Siamo diventati amici di lavoro, la nostra collaborazione è cessata solo alla sua dipartita, ma anche amici di cene e serate. Tutti e due, con i nostri cari, siamo andati a vivere in Chianti, pochi chilometri di distanza.
Quando qualcuno commissionava alla Fonderia un’opera importante, immediatamente convocavo Sergio. E quando qualcuno commissionava una scultura di bronzo a Sergio immediatamente veniva da me in Fonderia, come accadde per la Fontana dei Due Oceani a San Diego, CA., USA, commissionata da Pat Bowlen.
Bowlen, presidente della Bowlen Holding Inc. decise di caratterizzare il nuovo grattacielo che stava costruendo a San Diego con un’Opera d’Arte che ne diventasse il simbolo e che fosse anche un elemento architettonico “forte” per la città. Bowlen ne parlò col suo più stretto collaboratore, l’architetto Dudi Berretti.

Immediatamente entrambi pensarono all’Italia, a Firenze, culla dell’arte e dell’irripetibile momento storico artistico che è stato il Rinascimento. Bowlen aveva studiato da giovane a Firenze, Dudi Berretti viveva e lavorava negli States da oltre trent’anni ma era fiorentino di nascita e d’adozione.
Poco dopo Dudi Berretti venne a Firenze e contattò la Galleria Bazzanti. Visitò anche la Fonderia Artistica Ferdinando Marinelli di cui aveva già sentito parlare negli Stati Uniti, e in Fonderia incontrò il Benvenuti. Gli raccontai del nostro rapporto di amicizia e di lavoro, della sua eccezionale capacità di ideatore e creatore di modelli, oltre che scultore dalle mani d’oro.
Si organizzarono delle cene, e fu proprio in una di queste cene, dopo che Dudi aveva parlato telefonicamente con Pat Bowlen, che nacque la nuova idea del monumento per il costruendo grattacielo di San Diego: una fontana con due personaggi frontali, maschio e femmina, virtualmente appoggiati al loro elemento generatore, una superficie d’acqua: la Fontana dei Due Oceani.
Dopo qualche giorno, in Galleria Bazzanti erano pronti i primi schizzi di Benvenuti che Dudi portò con sé negli States. Pat Bowlen e tutto lo staff ne furono entusiasti. Benvenuti passò al bozzetto in creta poi in gesso, anch’esso approvato dal committente.

Si studiarono gli ultimi dettagli e Benvenuti dette inizio, negli appositi locali della Fonderia, all’ingrandimento del primo dei due personaggi. Nel giro di alcuni mesi l’Oceano Pacifico era terminato in creta, nella grandezza stabilita.

Dopo la definitiva approvazione della Bowlen Holding Inc. iniziò il paziente lavoro della Fonderia: si eseguì con particolare cura il calco negativo della scultura in creta, da cui si ottennero le cere di cui lo stesso Benvenuti seguì il ritocco eseguito dagli artigiani della Fonderia. Si passò poi alla fusione in bronzo con l’antica tecnica della cera persa, alla rifinitura, al montaggio e alla patinatura.
Senza porre tempo in mezzo Benvenuti mise mano all’ingrandimento della seconda scultura, l’Oceano Atlantico. In otto mesi il lavoro incrociato di Benvenuti e della Fonderia trasformò l’idea nata durante una cena in un importante monumento di bronzo. Imballate in due grandi casse di legno le sculture, lasciarono via camion la Fonderia alla volta del porto di Livorno, dove partirono per San Diego, e successivamente trasportate in una tenda appositamente alzata nella piazza ai piedi del nuovo grattacielo. Poco tempo dopo, io, Benvenuti e i tecnici della Fonderia Ferdinando Marinelli e della Galleria Bazzanti raggiungemmo San Diego per il montaggio e l’inaugurazione del monumento.

A tutt’oggi la Fontana dei Due Oceani è un’ importante punto di riferimento urbanistico nella città molto ammirato e amata dai cittadini di San Diego, tanto da dedicargli alcune cartoline postali illustrate.


Fontana dei Tritoni a Malta - Parte II

Il restauro

La precedenza è stata data all’eliminazione delle colate di cemento armate eseguite al suo interno quando la fontana è stata montata alla fine degli anni ‘50 sulla base di travertino.
I tecnici maltesi pensavano così di “irrobustire” le sculture di ottone e di trovare un rapido sistema di bloccaggio delle stesse sulla base.
In realtà il cemento interno ha contribuito a “cuocere” il metallo ed a creare una fitta rete di crepe.

Dopo il collasso negli anni ’70 della fontana dovuto ad un uso improprio del sovrastante bacino in ottone, furono eseguite sommarie riparazioni per rimettere in opera alla meno peggio la fontana stessa.
In questa occasione vennero stuccate con materiale epossidico le pieghe, le rientranze e gli altri danni alla superficie esterna, dovuti al trauma. Il secondo lavoro di restauro è stato quello di eliminare tali stuccature e mettere in luce il reale stato delle sculture.

La dilatazione del cemento e la sua emissione di liquidi chimici ha reso la lega di ottone molto fragile frantumandola in vari punti. Inoltre la tecnica della fusione a cera persa è stata malamente rispettata creando zone di finissimo spessore.

Il lavoro è continuato con la puliture delle superfici tramite micro sabbiatura, permettendo anche l’eliminazione dei focolai di ossidazione e solfatazione e delle infiltrazioni calcaree dovute al cemento e all’acqua della fontana.

La fonderia napoletana ha lasciato sulle sculture la totalità dei “chiodi distanziatori” necessari per la fusione a cera persa, alcuni in ferro altri in rame. La loro reazione chimica (ossidazione e solfatazione) ha creato danni alla superficie delle sculture.
È stato necessario eliminare tali chiodi e allargare il foro lasciato dalla loro estrazione per eliminare del tutto i focolai di reazione chimica.

Da qui è cominciato il lavoro di consolidamento delle molte parti deteriorate, indebolite, rotte in più pezzi, e delle molte crepe nate nelle sculture, tramite saldature esterne ed interne alle sculture, lavoro complesso e delicato dato il pessimo stato del metallo.

Un lavoro particolarmente difficile e delicato è stato quello di ridare la forma originale al bacino, forma che aveva perso sia per la rottura e ripiegatura subita nel crollo del 1978, sia per le pessime riparazioni avute successivamente. Sono state costruite una serie di dime in acciaio con diversi gradi di curvatura che sono servite per ricreare l’esatta curvatura originale del bacino. Questo è stato tagliato in molti punti, riportato in forma e risaldato.
È stato importante ricreare la perfetta complanarità dell’intero bacino per permettere, una volta rimontato sulla fontana, la giusta ed eguale caduta dai bordi dell’acqua.

Le visite delle autorità maltesi si sono concluse con amichevoli pranzi.

Quando tutte le parti sono state consolidate e rinforzate, è iniziato il rimontaggio delle sculture.

E’ stato inserito nei tritoni uno scheletro interno in acciaio inox per scaricare sulla base della fontana il peso, in modo da non gravare sulle sculture. Lo scheletro è stato studiato in modo da permettere anche il passaggio al suo interno dell’acqua della fontana e dei cavi elettrici per l’illuminazione.

ed è stato progettato e costruito un telaio inox a raggiera per consolidare e per non gravare col peso dell’ acqua il bacino di ottone.

Solo a questo punto è stato possibile ricostruire la posizione e il cablaggio originali dei tritoni e del bacino, e preparare una serie di dime d’acciaio necessarie per rimontare l’intera fontana a Malta.

Si è proceduto con la patinatura delle sculture,

all’imballaggio,

al trasporto fino a Malta.

I tecnici della Fonderia Marinelli hanno applicato al pavimento della fontana le staffe in acciaio inox per il rimontaggio della fontana sulla sua base originale, montaggio eseguito grazie alle dime preparate in precedenza.

La Fontana montata a Malta (dettaglio).