Il Lungarno Corsini e la Galleria Bazzanti
Prima Parte
Firenze romana
Firenze, città romana fondata nel I secolo a.C., ebbe le sue mura in laterizio con fossato di difesa, ottenuto spostando il fiumicello Mugnone lungo di esse, cioè nell’ attuale via Tornabuoni, strada che attualmente termina nel Lungarno Corsini. Le mura continuarono ad essere adoperate e manutenute fino a dopo il 1000. Nel 1078 furono allargate verso l’Arno per inglobare i nuovi sobborghi nati in riva al fiume. Ancora la Galleria Bazzanti non era stata aperta!
Firenze nel medioevo
Il XII secolo fu un secolo di grande crescita demografica, e i sobborghi continuarono ad allargarsi fuori delle mura, tanto che nel 1172 fu decisa la costruzione di nuove mura in pietrame notevolmente più grandi che li inglobasse. Per crearne il fossato di difesa, il Mugnone fu spostato un’altra volta, facendolo scaricare in Arno nell’attuale piazza Goldoni. E’ in quest’epoca che viene bonificato l’argine dell’Arno, e che nasce la strada lungo l’Arno che diventerà il Lungarno Corsini, futura sede della Galleria Bazzanti. In questo secolo di grande espansione edilizia vennero costruiti edifici in tutta l’area compresa nelle nuove mura; la strada che divenne poi il Lungarno Corsini era di confine sul fiume della parte ovest del sestiere di Borgo, dove avevano terreni e fabbricati alcune famiglie fiorentine.
I più antichi “ritratti” di Firenze e il Lungarno Corsini
Il Lungarno Corsini è quel tratto “di qua d’Arno” che va dal Ponte a Santa Trìnita
al Ponte alla Carraia. Entrambi i ponti sono stati ricostruiti nelle forme originali dopo la distruzione attuata dalle truppe tedesche nell’ ultima guerra.
Le prime vedute a stampa di Firenze risalgono alla seconda metà del ‘400; la più celebre è la Veduta Berlinese detta “della Catena” che risale al 1470 circa; è stampata su sei fogli, ed è nel Gabinetto delle Stampe del Museo di Berlino.
Ve ne sono altre del tardo quattrocento, la più nota delle quali è la cosiddetta “Veduta Schedeliana” facente parte del Liber Chronicarum di H. Schedel stampato a Norimberga nel 1493.
In entrambe si vede come il futuro Lungarno Corsini sia delimitato a destra del palazzo merlato Feroni-Spini costruito alla fine del ‘200 in corrispondenza del ponte a Santa Trìnita, e a sinistra dal Palazzo Ricasoli, (dislocato erroneamente dentro il fiume e al di là del ponte alla Carraia nella Veduta Schedeliana). Si vede inoltre come il Lungarno non proseguisse oltre il ponte alla Carraia. Interessante è anche l’affresco del Ghirlandaio eseguito nella Cappella Sassetti di Santa Trìnita nel 1475 con le storie di San Francesco: nel Miracolo del fanciullo resuscitato si vede la chiesa di S. Trìnita, il trecentesco ponte alla Carraia e, a destra, l’inizio del Lungarno.
La prima pianta “scientifica” di Firenze è quella del “Buonsignori” del 1594
in cui al numero 211 corrispondono le case dei Gianfigliazzi, mentre al n.160 è il palazzo Ricasoli. A metà appare lo slargo della piazzetta Gianfigliazzi che attraverso un arco dava accesso a via della Fonte (oggi via del Parioncino); questo spazio venne successivamente occupato dalla costruzione di un immobile per l’allargamento del monastero vallombrosano di Santa Trìnita progettato da Michelozzo con la centrale finestra “alla fiamminga”, cioè a croce.
Nella pianta del Bonsignori si vede anche come, col palazzo Ricasoli e il Ponte alla Carraia il Lungarno finiva. Verrà continuato con la costruzione nel 1870 del “Lungarno Nuovo”. La parte più larga dell’area a forma di trapezio era di proprietà dei Compagni fino al muro di traverso che divideva il loro giardino da quello dei Ricasoli. Si vedono le grandi case dei Compagni su via del Parione, smantellate e in parte inglobate poi nel retro del palazzo Corsini, vicino all’ ingresso posteriore della Galleria Bazzanti.
Appena si entra nella Galleria Bazzanti, si vede appesa una stampa del Palazzo Corsini: le vedute più antiche del Lungarno sono appunto le grandi incisioni dello Zocchi del 1740 circa. Nella prima si vede la parte ovest del Lungarno, con al centro il Palazzo Cosini e la sua terrazza di sinistra (davanti alla quale transita una carrozza), quindi subito prima del ponte alla Carraia il Palazzo Ricasoli, mentre all’estrema destra la casa dei Vallombrosani con la grande finestra a crociera, opera di Michelozzo, che ha preso il posto dell’antica piazzetta Gianfigliazzi. Di seguito l’incisione Zocchi con due ingrandimenti nei quali si vede il Palazzo Corsini ed i tre sporti e una finestra sotto la terrazza in cui era posto lo studio di scultura di pietra e marmo che diventerà nell’800 la Galleria Bazzanti.
In un’altra veduta dello Zocchi il Lungarno è visto di scorcio verso il ponte a Santa Trìnita; a sinistra, dopo il palazzo Ricasoli, si intravedono i tre sporti e finestra sotto la terrazza Corsini (con la stessa carrozza che passa davanti), e adiacente si vede il palazzo Corsini. Curioso come il Lungarno in direzione del ponte Vecchio, all’altezza di ponte S.Trìnita passasse sotto un arco del palazzo Spini Feroni (poi Ferragamo), non più esistente.
Della prima metà dell’ 800 è un dipinto di Fabio Borbottoni in cui a destra si vede la terrazza Corsini con sotto due sporti e le tende dello studio di scultura e Galleria Bazzanti, e una veduta del Lungarno Corsini di Giovanni Signorini del 1846 (particolare).
Nella foto di metà ‘800 seguente, appare la parte terminale del Lungarno Corsini con il Palazzo Ricasoli trasformato nell’Hotel New York (era stato Hotel fin dalla seconda metà del ‘700 con i nomi di “The English House” e poi “Hotel du Nord”) e al di là del Ponte alla Carraia l’inizio delle demolizioni per l’apertura del Lungarno Nuovo.
Una foto del 1869 ci dice che dei tre sporti dello studio di scultura presenti nel ‘700 sotto la terrazza, uno è stato chiuso e la finestra allargata.
Nell’ultima parte del ‘800 si assiste ad una modifica architettonica di rilievo: il palazzo Ricasoli venne allungato lateralmente: sul Lungarno compaiono infatti due finestre in più, che da 8 (prima immagine) diventano 10, e viene creata una seconda entrata laterale decentrata (seconda immagine), a scapito di una parte della costruzione adiacente.
Per alcuni anni nulla cambia, ad eccezione delle tende della Galleria Bazzanti e del fatto che la costruzione ridotta diventa parte dell’Hotel New York.
Durante il ‘900 un’ulteriore modifica architettonica fa arretrare la costruzione adiacente al Palazzo Ricasoli permettendo l’allargamento della terrazza e la realizzazione di altri negozi con altri sporti.