Arlington Memorial Bridge a Washington
Nel 1886 e poi nel 1898 lo US Congress propose per la prima volta la costruzione a Washington di un nuovo ponte sul fiume Potomac, ma senza risultato. Nel 1902, la Senate Park Commission propose nel suo cosiddetto Piano McMillan di costruirne uno all’estremità occidentale del West Potomac Park (area che la Senate Park Commission propose con successo come sito per il Lincoln Memorial) attraverso il fiume Potomac fino al Cimitero Nazionale di Arlington. Questo ponte si sarebbe allineato con Arlington House come simbolo e memoriale dell’unificazione della nazione dopo la guerra civile americana.
Il 4 marzo 1913 lo US Congress emanò finalmente il Public Buildings Act, che, tra le altre cose, creò e finanziò una Arlington Memorial Bridge Commission (AMBC) il cui scopo era progettare il ponte. Il suggerimento era per una architettura di gusto classico sul tipo dei ponti costruiti durante l’impero romano, oppure un modello neoclassico.
Ma a causa dell’inizio della prima guerra mondiale, lo US Congress non stanziò i fondi per l’operazione.
Lo US Congress finalmente autorizzò la costruzione dell’Arlington Memorial Bridge nel 1925.
Con il progetto in mano, iniziò i lavori per autorizzarne la costruzione: e nel 1928 fu deciso di porre sui 4 piloni del progetto del ponte delle statue equestri.
James Earle Fraser e Leo Friedlander furono entrambi incaricati di realizzare le sculture.
Con il progetto in mano, iniziarono i lavori per autorizzarne la costruzione: e nel 1928 fu deciso di porre sui 4 piloni del ponte delle statue equestri.
James Earle Fraser e Leo Friedlander furono entrambi incaricati di realizzare le sculture.
I regolamenti governativi richiedevano agli scultori di creare quattro versioni del loro lavoro in gesso prima che potesse iniziare l’approvazione finale per la realizzazione. Questi modelli dovevano essere più piccoli e in tre diverse dimensioni oltre a quello di dimensioni reali. Nel giugno 1929 i modelli più piccoli erano terminati.
All’inizio del 1930, Friedlander e Fraser stavano discutendo con il Corpo degli ingegneri dell’esercito sul posizionamento e sui piedistalli per i due gruppi equestri.
Nel dicembre 1930 la Commission of Arts (CFA) approvò i modelli di dimensioni maggiori in cui si leggevano meglio i dettagli sulle sculture. I due gruppi statuari di Friedlander erano chiamati Valor e Call to Arms (in seguito ribattezzato Sacrifice). Questi due gruppi dovevano incorniciare l’ingresso dell’Arlington Memorial Bridge.
L’insieme dei 4 modelli dei due scultori vennero chiamati The Arts of War. I due gruppi statuari di Friedlander, eseguiti nel suo studio a Greenbourg, NY, erano in uno stile Art Deco noto come “Delayed Deco”.
Valor si basava su uno studio che Friedlander aveva completato nel 1915-1916 mentre era membro dell’Accademia americana a Roma, mentre Sacrifice era stato creato appositamente per il ponte: la scultura modellata nel 1929, utilizzava le stesse figure di Valor ma con l’aggiunta della figura di un bambino.
Le sculture dovevano essere originariamente eseguite in bronzo ma L’AMBC aveva specificato invece che le statue dovevano essere in granito bianco.
I due gruppi statuari di Fraser erano intitolati “Musica e Raccolto” e “Aspirazione e Letteratura”. conosciuti come The Arts of Peace. Entrambi modellati in un moderno stile neoclassico.
I contratti (probabilmente per i modelli in grandezza naturale) furono stipulati poco dopo la riunione del CFA dell’11 dicembre 1930.
Nel gennaio 1931 fu nuovamente discusso il posizionamento delle 4 sculture.
Finalmente il 24 ottobre 1932 la Commissione visitò lo studio di Fraser’s a Westport, Connecticut e approvò i suoi modelli.
Quando i modelli grandi la metà degli originali stavano per essere completati nel 1933 il CFA sospese il progetto. Ormai, gli Stati Uniti erano nel pieno della Grande Depressione. Il ponte era finito ed era costato più del budget previsto e i fondi disponibili per le 4 statue di granito furono sequestrati ai sensi dell’Economy Act del 1933. Tuttavia il CFA, con i modelli a grandezza naturale già pagati, chiese agli scultori di finire il loro lavoro. La CFA visitò lo studio di Friedlander a White Plains, New York, il 14 ottobre 1933, e approvò i suoi modelli.
Nell’ottobre 1933, il CFA approvava l’altezza delle statue (ciascuna sarebbe stata alta 16 piedi (4,9 m)), i piedistalli alti 13 piedi (4,0 m) e l’altezza del plinto sotto le statue sarebbe stato alto 1 piede (0,30 m). Per le basi sarebbe stato usato il granito di Mount Airy, della Carolina del Nord.
Le richieste di finanziamenti parziali per i quattro monumenti nel 1935, nel 1937, nel 1938 e nel 1939 non ebbero successo. Nel 1939 Fraser e Friedlander completarono comunque i modelli a grandezza naturale.
James Earle Fraser suggerì che le statue venissero fuse in bronzo, cosa che permetteva un notevole risparmio rispetto alla scultura in granito; Friedlander e il CFA concordarono con questo suggerimento e nell’agosto 1941 entrambi gli scultori firmarono contratti per ridisegnare i loro modelli per la fusione in bronzo.
Ma durante la seconda guerra mondiale il denaro per il progetto non era più disponibile.
Nel gennaio 1948, il National Park Service informò il CFA che esistevano un milione di dollari di fondi autorizzati per completare l’Arlington Memorial Bridge. Fraser riferì sui preventivi delle fonderie che aveva avuti nell’ estate del 1947 e, su sollecitazione del Park Service, il CFA chiese al Congresso uno stanziamento iniziale di $ 185.000 per iniziare il lavoro, ma non lo ottenne.
Alla riunione del CFA del 13 settembre 1948, la commissione discusse nuovamente su come ottenere uno stanziamento per eseguire i gruppi di statue. Le fonderie americane non erano state riconvertite dal lavoro di guerra alla fusione d’arte. Inoltre in America solo una fonderia era abbastanza grande per gestire i lavori e nel suo contratto richiedeva una clausola di scala mobile, clausola non accettata dai funzionari del bilancio federale. I membri del Congresso pensarono di chiedere a una nazione europea di considerare le statue, per il pagamento delle fusioni, come parte del Piano Marshall, con ampio consenso del CFA e degli scultori.
Nel 1949, il governo italiano accettò di utilizzare i fondi del Piano Marshall per fondere le quattro statue dell’Arlington Memorial Bridge. In ottobre, funzionari del National Park Service e gli scultori Fraser e Friedlander vennero in Italia per ispezionare varie fonderie trovando un accordo di lavoro: e nel 1950 si dette inizio al lavoro. I modelli in gesso arrivarono in Italia a gennaio. I funzionari doganali li tennero però per diverse settimane all’aperto, al freddo, sotto la pioggia e la neve. Lo studente di Fraser, Edward Minazolli, si recò in Italia per aiutare a supervisionare il processo di fusione e scoprì che i modelli si erano deteriorati. Con il permesso di Fraser e Friedlander, li fece riparare restaurare.
La Fonderia Bruni di Roma e la Fonderia Lagana di Napoli fusero le sculture a loro assegnate. e intendevano utilizzare la doratura a fuoco. Ma la qualità dei campioni non era soddisfacente, altrettanto il colore della doratura. Fraser chiese quindi di rivolgersi per parte del lavoro di fusione alla fonderia Battaglia di Milano e alla Fonderia Artistica Ferdinando Marinelli di Firenze. Il lavoro della fonderia milanese fu discreto come quello svolto dalla fonderia napoletana. La fonderia fiorentina, invece, fece un ottimo lavoro di colata ma il colore della doratura non piaceva: la si fece allora eseguire a Milano.
I quattro gruppi statuari furono montati alla fine di aprile 1951. Le foto mostrano parti fuse nella Fonderia Artistica Ferdinando Marinelli di Firenze, il gruppo statuario terminato prima dell’imballo, i due gruppi durante il posizionamento sul Ponte di Washington.
Furono inaugurati il 3 maggio e poi esposti in diverse fiere italiane prima di essere spediti negli Stati Uniti. I quattro gruppi di statue furono trasportati da Milano a Norfolk, in Virginia, a bordo della SS Rice Victory, quindi collocati a bordo di una chiatta della Marina degli Stati Uniti e portati sul fiume Potomac fino a Washington, DC.
Durante l’inaugurazione dei quattro gruppi di statue del 26 settembre 1951 il Primo Ministro italiano Alcide De Gasperi offrì ufficialmente le statue agli Stati Uniti come dono del popolo italiano, tramite l’ allora ambasciatore italiano Alberto Tarchiani, in segno di gratitudine per l’assistenza americana nella ricostruzione dell’Italia dopo la seconda guerra mondiale; il presidente americano Harry S. Truman accettava le statue, inaugurate dalle mogli di James Earle Fraser e Leo Friedlander. Nelle sue osservazioni dopo l’inaugurazione, il presidente Truman si impegnava a rimuovere all’Italia alcuni vincoli militari ed economici imposti nel trattato di pace del 1947.
Di fronte all’Arlington Memorial Bridge dal Distretto di Columbia, la scultura Sacrifice è sulla destra.
Il un nudo maschile barbuto e muscoloso, simbolo di Marte, tiene in braccio un bambino piccolo, a testa china. La donna seminuda è alla sua destra, di spalle con la sua testa girata all’indietro per guardare il cavaliere, mentre col braccio destro allungato gli tocca il gomito destro.
Ogni monumento pesava circa 80.000 libbre (36.000 kg). Ciascuno era alto 19 piedi (5,8 m), lungo 16 piedi (4,9 m) e largo 8 piedi (2,4 m). Mentre i pezzi del Sacrificio erano tutti saldati insieme, quelli di “Musica e Raccolto” di James Earle Fraser sono stati imbullonati insieme a freddo.
Il costo totale per il trasporto, la fusione e la doratura dei quattro gruppi è stato di $ 300.000. Fraser e Friedlander sono stati pagati ciascuno $ 107.000.
Ogni piedistallo ha nella parte superiore 36 stelle di bronzo dorato equidistanti, che rappresentano il numero di stati degli Stati Uniti al tempo della guerra civile americana. Nella parte anteriore di ogni piedistallo c’è una corona di fiori classica, disegnata e scolpita da Vincent Tonelli (che ha anche scolpito il Trylon of Freedom davanti al tribunale degli Stati Uniti di E. Barrett Prettyman). Secondo la curatrice d’arte Susan Menconi The Arts of War e The Arts of Peace erano le più grandi sculture equestri negli Stati Uniti.