Michelangelo è universalmente riconosciuto come il più grande genio della scultura di tutti i tempi. Visse 89 anni, senza mai smettere di scolpire: a 16 anni (1491) eseguì la Madonna della Scala e la Battaglia dei Centauri (Casa Buonarroti, Firenze). A 21 anni (1496) andò a Roma dove scolpì il Bacco (Museo Nazionale del Bargello, Firenze) e a 22 eseguì la celebre Pietà, unico suo capolavoro da lui firmato (1497-99).
Al rientro a Firenze, nel 1501 scolpì il David, la Madonna di Bruges (1503), i due bassorilievi Tondo Pitti, in cui appare per la prima volta il suo stile “non finiti” e il Tondo Doni (Museo Nazionale del Bargello, Firenze).
Per la cattedrale di Bologna eseguì la statua monumentale di Giulio II in bronzo (1506-8) andata persa.
Per la monumentale tomba di Papa Giulio II, mai completata, eseguì una serie di capolavori: il Mosè, lo schiavo morente, lo schiavo ribelle (Louvre Parigi), lo schiavo giovane, lo schiavo barbuto, l’Atlante, lo schiavo che si desta (Galleria dell’Accademia di Firenze). Contemporaneamente scolpì il cristo risorto (S. Maria sopra Minerva).
A Firenze tra il 1516 e il 1534 eseguì la “Sagrestia Nuova” con le Tombe dei Medici per la Chiesa di San Lorenzo a Firenze con le sculture di Giuliano Duca di Nemours e di Lorenzo Duca d’Urbino, insieme alle celebri quattro allegorie del Tempo: Crepuscolo, Aurora, Notte e Giorno e la Madonna Medici.
Tra il 1550 e il 1558 eseguì alcune Pietà: quella Bandini di Firenze (Museo dell’Opera del Duomo, Firenze) in cui nel volto di Nicodemo pose il suo autoritratto, la Pietà Rondanini (castello Sforzesco, Milano), ultimo suo capolavoro eseguito a 89 anni.
Nel frattempo riuscì incredibilmente anche ad affrescare la Cappella Sistina in Vaticano.