La partecipazione dello Studio Pietro Bazzanti alle Esposizioni internazionali In Australia
I primi documenti relativi all’arrivo a Sydney in Australia di navi italiane risalgono intorno alla metà dell’800: nel tardo agosto del 1852 arrivò a Sydney il brigantino italiano Rosa di 150 tonnellate; dal 1853 al 1855 sbarcarono e risalparono più volte da Sydney le navi del Regno di Sardegna Distruzione di 400 tonnellate e la goletta Sofia di 120 tonnellate.
Sidney nel 1861
Ma la presenza di Italiani in Australia risale ai primi decenni del ‘800 grazie all’arrivo regolare di navi trasportanti merci di vario tipo, dovuta principalmente alla mancanza quasi totale di produttori locali. Ogni arrivo era atteso con ansia, per avere anche notizie dal resto del mondo, dato che la prima linea telegrafica Australiana risale al 1872.
Fino dal 1816 nei giornali era pubblicizzata la vendita di elementi decorativi italiani in ferro; venivano importati dall’Italia, e venduti alle signore locali, tessuti, foulards di seta, mantelli; alcuni beni venivano anche acquistati in Italia dagli Inglesi, e rivenduti in Australia. Venivano importati dall’Italia cappelli di paglia, bottoni da Firenze, etc. Ed in particolare marmi italiani, sculture in marmo di Carrara e alabastro, mosaici, repliche di sculture romane da Pompei, etrusche e rinascimentali.
Il porto di Melbourne nel 1878
1879 Sidney International Exhibition
Il Governo Italiano non si dimostrò interessato alla partecipazione dell’Italia all’esposizione, tanto da negare perfino l’invio di un rappresentante ufficiale all’inaugurazione. E rifiutò anche qualsiasi supporto economico ai produttori italiani che vi parteciparono. Fu solo la Camera di Commercio di Firenze che supportò il gruppo di produttori e mercanti che decisero di inviare le loro merci.
Uomini e materiali si imbarcarono nei porti di Livorno e di Napoli sulla nave Ben Vorlich di 1504 tonnellate, che sbarcò a Sydney il 2 agosto del 1879.
Il Ben Vorlich
Venne eretta appositamente per l’Esibizione una costruzione in stile neoclassico vittoriano con cupola, il Garden Palace, in cui i padiglioni italiani misuravano in tutto circa 1.000 mq.
I giornali (il South Australian Chronicle and Weekly Mail, il Telegraph and Shoalhaven Advertiser) scrissero che l’attrazione principale erano le sculture in marmo di Carrara dello Studio Bazzanti provenienti da Firenze, bellissime repliche di statue classiche.
Palazzo dell’Esposizione Universale di Sydney
Uno stand dei prodotti italiani
Il 22 Settembre 1882, mentre a Firenze lo Studio di Scultura Bazzanti veniva dai proprietari Pietro e Niccolò allestito in parte come Galleria di vendita di sculture, a Sydney un enorme incendio distruggeva completamente in meno di un’ora il Garden Palace con tutto il suo contenuto.
Dopo l’incendio del 1882
1880 Melbourne International Exhibition
Anche per la successiva Esibizione Internazionale di Sydney il Governo Italiano se ne disinteressò. Le redini furo prese in mano dalla veneziana ditta Olivieri e Sarfatti che diventò l’agenzia degli espositori italiani e si incaricò della raccolta delle merci in Italia, dell’imballo e del trasporto a Melbourne, dell’organizzazione e del posizionamento delle merci a Melbourne, e del ritrasporto in Italia a fine mostra.
La nave Reale Trasporto Europa di 680 tonnellate commissionata dal re d’Italia per il trasporto delle merci italiani all’Esposizione, salpò da Venezia il 12 giugno ed arrivo a Melbourne il 6 settembre 1880. Fece scalo a Brindisi, Port Said, Aden, Ceylon, Singapore, Java, Albany./p>
Reale Trasporto Europa
L’Italia ebbe, nel Melbourne Exhibition Building un ottima posizione, con al pianterreno i saloni d’angolo; in tutto circa 50.000 metri quadrati.
Melbourne Exhibition Building
La Galleria Bazzanti espose 6 sculture in marmo, tra cui il così detto “Michelangelo Giovane”. Ebbe un grande successo.
Fu grazie a questa mostra che 24 anni dopo, nel 1904, si avviò la vendita di una serie di repliche di classici in marmo tra la Galleria Pietro Bazzanti & Figlio e il cosiddetto Felton Bequest, cioè il lascito Bequest con i cui fondi venivano acquistate opere museali per la National Gallery of Victoria.
Lettera del 1904 della Galleria Pietro Bazzanti & Figlio al Lascito Bequest
Dagli inizi del ‘900 i rapporti con clienti Australiani sono continuati fino ad oggi; ci piace ricordare in particolar modo la replica in bronzo del Porcellino del Tacca che la marchesa Fiaschi Torrigiani ha acquistato nel 1969 dalla Galleria Bazzanti per donarla all’Ospedale di Sydney, ed un secondo porcellino di bronzo che nel 2007 ha raggiunto la città di Mandurah non lontana da Perth.