Il Lungarno Corsini e la Galleria Bazzanti
Seconda Parte
I Corsini
Provenienti da Castelvecchio di Poggibonsi, i Corsini si inurbarono a Firenze alla metà dell’ XII secolo, nel popolo di San Felice in Piazza, e fecero una rapidissima carriera sia commerciale come banchieri, sia politica nella città dove ebbero importanti cariche.
Nel ‘500 e nel ‘600 le proprietà sul Lungarno cambiarono, arrivarono gli Ardinghelli, gli Altoviti, l’ arcivescovo Scarampi, Machiavelli, e personaggi di Casa Medici.
I Corsini iniziarono con l’ acquistare nel 1604 in questa zona delle case dei Machiavelli, nel 1648 il casino di Don Lorenzo dei Medici, nel 1649 Maria Maddalena Machiavelli sposò il marchese Filippo Corsini portando in dote altre proprietà. Gli acquisti continuarono fino al 1728, tra cui le case di Niccolò Compagni che poi vennero inglobate nel Palazzo Corsini: abbiamo già detto che se ne vedono resti in via del Parione.
Intanto nel 1730 il cardinale Lorenzo Corsini, tesoriere Vaticano, fu fatto Papa col nome di Clemente XII, grande mecenate dell’arte (Fontana di Trevi, facciata della basilica di San Giovanni in Laterano, Musei Capitolini). E forse proprio per questo nei locali del proprio palazzo è sorto lo studio di scultura in marmo, poi Galleria Bazzanti.
Il Palazzo Corsini
La costruzione ebbe inizio nel 1656 con la consulenza dell’ architetto Alfonso Parisi Jr. che dopo qualche anno fu sostituito da Ferdinando Tacca, celebre anche per le sue sculture e erede della fonderia a cera persa del Giambologna. Dal 1679 al 1681 l’impresa passò all’architetto Pierfrancesco Silvani, che ne progettò i volumi, e alla di lui morte nel 1685 subentrò l’architetto Anton Maria Ferri che dette alla costruzione l’aspetto attuale. Il palazzo fu completato nel 1737 rinunciando al corpo destro della costruzione, che risulta infatti asimmetrica.
Il Laboratorio di scultura. La Galleria Bazzanti
Dopo l’ala sinistra del palazzo, c’è una terrazza, sempre proprietà Corsini, sotto alla quale ci sono dei locali ad un unico piano, come si vede bene nella stampa dello Zocchi (citata nella Prima Parte). Locali che attraversano tutta la costruzione fino ad arrivare nella retrostante via del Parione. Dalla fine del ‘600 questi locali hanno ospitato una serie ininterrotta di scalpellini, ornatisti e scultori di pietra e marmo “interni” al palazzo Corsini, che hanno lavorato cioè per la decorazione e la finitura del palazzo stesso, interna ed esterna. L’ultimo della serie, Luigi Bozzolini ha lavorato qui dal 1815. A questo subentrò nel 1822 lo scultore Pietro Bazzanti con il figlio Niccolò.
Negli anni a seguire la Galleria, pur mantenendo lo stesso nome Bazzanti, fu ceduta ad altri proprietari.
Lo studio di scultura fu spostato altrove e la Galleria Bazzanti diventò lo show room per la vendita delle sculture e delle repliche di classici in marmo.